Con Decreto n. 328699 del 16 luglio 2021 a firma del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, il “Paesaggio rurale storico delle praterie e dei canali irrigui della Val d’Enza”, candidato dall’Unione Val d’Enza, è stato iscritto al Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali delle Pratiche Agricole e delle conoscenze tradizionali.
Il titolo prescelto per la candidatura muove da una considerazione di ordine geostorico e linguistico: ad essere definita anche negli ambiti istituzionali “Val d’Enza” è specificamente la fascia di alta pianura in destra Enza compresa nella provincia di Reggio Emilia.

L'area candidata si estende su di una superficie di 3.761,50 ettari all'interno dei territori comunali di San Polo d'Enza, Sant'llario d'Enza, Cavriago, Bibbiano e Montecchio. È parte del conoide alluvionale di alta pianura formato dagli straripamenti del fiume Enza, fiume appenninico a carattere torrentizio affluente del fiume Po, al termine dell'ultima glaciazione.
Si tratta di un paesaggio agrario di praterie che ha preso forma distinta e che si mantiene attorno al fitto reticolo della irrigazione, il cui elemento fondamentale è il prato polifita permanente, come agroecosistema ricchissimo di biodiversità, maestria idraulica e sapienza agronomica, rivolto a soddisfare l'alimentazione delle razze bovine da latte.

A distanza di oltre otto secoli, la persistenza dei canali irrigui, la diffusione di "praterie" e la concentrazione di caseifici vocati alla produzione certificata di "Parmigiano-Reggiano", testimoniano la significatività storica del paesaggio. Per le interrelazioni fra tecniche di irrigazione, prati e produzione lattiero casearia, l'area assume il carattere di "sistema agricolo", così come definito anche dal programma FAO GIAHS .
L'integrità del paesaggio è molto elevata. Il territorio della Val d'Enza infatti, è rimasto pressoché invariato nel tempo, come attestano i numerosi disegni e cartografie antecedenti il 1954. L'area, nella sua parte più significativa è sempre stata destinata al prato irriguo. In aggiunta a ciò il reticolo idraulico è l'esempio eclatante di un'integrità che è necessario mantenere per il sostentamento dell'area. La compresenza tra private finalità colturali e pubbliche del reticolo idraulico necessità la salvaguardia di questo nell'ambito dei valori patrimoniali pubblici. La sua integrità funzionale dipende dalle sinergie politiche strette tra enti regionali, provinciali, comunali, consorziali ed investe in prima persona i conduttori agricoli.

La Val d'Enza riveste un elevato valore storico culturale, sia come espressione integra di un paesaggio di prati, sia per la presenza di numerosi canali irrigui, oltre che alla produzione di Parmigiano Reggiano. È fondamentale, dunque, che siano confermate nel tempo tutte le misure di tutela attualmente garantite dagli strumenti di pianificazione e gestione dell'amministrazione regionale e comunale e che siano messe in atto anche misure atte a contrastare fenomeni di urbanizzazione diffusa presenti nell'area.
Particolare attenzione deve essere dedicata ad assicurare la disponibilità di acqua, una risorsa finita che potrebbe essere mesa in crisi dai prelievi e vari usi delle acque presenti nell'area.


Per approfondire, leggi la pubblicazione



Il territorio e gli edifici rurali di Sant'Ilario e Calerno